L’acido urico è una sostanza organica prodotta dal metabolismo come sottoprodotto dalle purine.
Le purine sono molecole contenute in numerosi alimenti tra cui la birra, le carni e alcuni tipi di legumi, e alcuni vegetali.
Di norma, nell’organismo sano, le purine vengono smaltite attraverso le urine. Quando però esse aumentano o non sono metabolizzate correttamente il livello di acido urico nel corpo aumenta si parla di iperuricemia per indicare l’eccessiva quantità di acido urico nel sangue, oppure si parla di iperuricosuria quando ad essere eccessivo è il livello di acido urico nelle urine.
Iperuricemia: eccesso di acido urico nel sangue
L’aumento di acido urico nel sangue viene difficilmente gestito dal corpo che si adatta e cercando spontaneamente un equilibrio tenta di ripristinare il corretto livello di acidi nel sangue immagazzinando l’acido urico in eccesso nelle articolazioni.
L’acido urico viene quindi accumultato sotto forma di cristalli nei tendini e nelle articolazioni, in particolare dei piedi e delle mani, formando i tofi gottosi e dando origine all’artrite gottosa, o gotta.
Gotta
La gotta è una malattia che si manifesta con attacchi di artrite localizzati prevalentemente nell’articolazione metatarso-falangea dell’alluce. Gli accessi di artrite gottosa sono ricorrenti, l’articolazione colpita presenta chiari sintomi di infiammazione acuta: gonfiore, rossore, dolore intenso acuito dal movimento.
L’artrite gottosa viene diagnosticata dal medico che in alcuni casi può anche richiedere l’analisi dei liquidi sinoviali per appurare la presenza di cristalli urici.
È particolarmente diffuso il trattamento della gotta mirando a risolvere due aspetti:
- dolore: il trattamento della fase acuta viene normalmente eseguito con anti-infiammatori non steroidei (FANS) e la colchicina che servono ad alleviare il dolore e ridurre i sintomi
- Origine: l’unico sistema per eliminare il dolore è che vengano disciolti i cristalli aghiformi. La dissoluzione dei cristalli è possibile solo attraverso la sottosaturazione di acido urico attraverso la correzione della dieta, la giusta assunzione di liquidi ed il trattamento medico. Negli anni è stato molto usato il trattamento con molecole ad esempio di allopurinolo. Ultimamente la ricerca scientifica ha verificato i benefici dei citrati di potassio e del bicarbonato di sodio. In particolare il citrato di potassio è stato segnalato come sostanza elettiva in grado ripristinare l’equilibrio acido-base dell’organismo e di porre le condizioni per la sottosaturazione ed il dissolvimento degli acidi urici. Il citrato di potassio sta trovando un sempre maggiore impiego perché presenta alcuni importanti vantaggi: è facilmente dosabile, consente lunghi periodi di trattamento senza effetti collaterali o avversi, aiuta a migliorare il complessivo equilibrio acido-base.
Iperuricosuria: eccesso di acido urico nelle urine
Quando l’acido urico viene rilevato nelle urine in quantità superiori alla norma ( > 800 mg/24H) si parla di iperuricosuria.
Quando l’iperuricosuria è concomitante ad un ambiente urinario eccessivamente acido (pH ≤ 5.5 ) l’acido urico non riesce ad entrare in soluzione nelle urine e tende a precipitare, cristallizzando. L’enucleazione di calcoli urici nasce quindi a causa dallo squilibrio concomitante di due fattori: acido urico elevato e urine eccessivamente acide.
L’alterazione del pH urinario è a sua volta conseguenza di alterazione dei tubuli renali, di gotta non trattata, di diarrea cronica e di disidratazione protratta.
I calcoli renali che si formano a causa dello squilibrio del metabolismo dell’acido urico sono detti nefrolitiasi urica o calcoli di acido urico.
Come per l’iperuricemia il trattamento medico è mirato, dopo un’accurata diagnosi, a dissolvere i calcoli urici. Questo è possibile attraverso una dieta corretta a basso contenuto di purine, la sottosaturazione di acidi urici e il ripristino del corretto equilibrio acido-base. Anche in questo caso l’uso del citrato di potassio si è dimostrato particolarmente efficace come nel caso dell’iperuricemia in trial clinici.
Cause
L’eccesso di acido urico nell’organismo è dovuto a molteplici cause:
Dieta: un’alimentazione particolarmente ricca di alimenti che contengono purine, come alcune proteine animali (carne rossa) e vegetali, alcolici e super alcolici, etc. espongono ad un rischio maggiore di sviluppare iperuricemia ed iperuricosuria.
Disidratazione: anche una ridotta assunzione di liquidi è tra i fattori all’orgine della concentrazione di acido urico e dell’alterazione del pH corporeo ed urinario.
Iperuricosurie e iperuricemia secondaria: quando queste condizioni sono conseguenza di altre patologie o alterazioni fisio-metaboliche. Ad esempio quelle dei tubuli renali che sono tra le cause all’origine della comparsa della gotta.
Diagnosi e cure
Come per tutte le altre forme di calcolosi è fondamentale una diagnosi completa che determini cause e origini del problema.
Il medico spesso prescrive il monitoraggio dell’acido urico nelle urine (uricosuria) attraverso la raccolta delle urine nelle 24 ore. Questo serve per valutare sia i livelli di acido urico sia il quantitativo di urine escrete e stabilire se l’eccesso di acido urico nelle urine sia dovuto a ridotta escrezione di urina o ad altre cause.
Sulla base della diagnosi è possibile innestare la migliore cura.
Come già ricordato è molto importante il regime alimentare, che deve essere impostato seguendo il principio del ridotto apporto di purine e deve tenere conto di eventuali altri fattori concomitanti e del quadro clinico complessivo. La corretta alimentazione ha anche il vantaggio di concorrere al ripristino del corretto equilibrio acido-base.
Là dove si individui come opportuno è utile ridurre la concentrazione di acido urico aumentando l’idratazione (liquidi assunti).
Accanto a questo le terapie mediche che sono mirate a risolvere specifici problemi di iperuricemia e iperuricosuria, tra tutte ricordiamo il crescente uso del citrato di potassio.