Quando si parla di calcoli renali il primo pensiero è l’acqua.
L’acqua è il principale inibitore della calcolosi renale, semplicemente perché le urine diluite rendono difficile la precipitazione dei sali litogeni e quindi la formazione del calcolo.
L’errore che si commette però è pensare a quanto bere e non a quanto urinare. Perché non è importante quanto si beve, ma quanto si urina!
Il vero parametro da misurare non è l’acqua introdotta, ma la diuresi, ovvero la quantità di urina prodotta nella giornata.
Questo perché la vera funzione inibitoria è data dall’acqua che viene urinata e non tanto da quella bevuta, che risente fortemente dello stile di vita e dell’ambiente in cui si vive.
Facciamo un esempio: un impiegato vive quotidianamente in un ambiente a temperatura stabile e protetta, pertanto la quantità di acqua che perderà per vie diverse dalla diuresi (ad esempio la sudorazione) sarà limitata ma comunque costante.
Un maratoneta professionista, sottopone il suo corpo ad una massiccia perdita di liquidi che porterà alla necessità di assumere una grossa quantità d’acqua.
Quindi la domanda quanto devo bere, deve essere riformulata in questo modo:
Quanta acqua devo bere per urinare due litri?
La risposta ovviamente dipenderà dallo stile di vita e dall’ambiente che ci circonda.
ATTENZIONE QUINDI A NON CONFONDERE QUANTO BERE CON QUANTO URINARE!
In sintesi bevi quanto vuoi, ma solo se riesci ad urinare almeno due litri!