Nel processo di formazione dei calcoli renali un ruolo negativo è giocato dall’eccesso di proteine animali assunte con l’alimentazione.
Un eccessivo consumo di carne – bianca o rossa – così come di pesce, apporta un carico acido, conosciuto con l’acronimo PRAL, il quale, se non debitamente tamponato da un equivalente carico alcalino, determinerà un abbassamento del pH urinario e, conseguentemente, favorirà la precipitazione dei calcoli di acido urico.
Una concausa del carico proteico non tamponato deriva dal fatto che l’eccessiva acidità viene controllata dai sistemi tampone, in particolare ossei, con seguente perdita di massa ossea e aumento potenziale dei livelli di calcio a livello urinario.
La situazione peggiora se l’alimentazione è ricca di salumi e insaccati: questi ultimi non solo hanno il medesimo comportamento in termini di PRAL, ma apportano anche enormi quantità di sale che può agire come stimolo a livello metabolico e liberare nelle urine grosse quantità di calcio.
L’eccessivo consumo di proteine animali risulta, dunque, essere dannoso per l’organismo perché determina il manifestarsi di questi due fenomeni correlati:
- Abbassamento del pH urinario
- Aumento dell’escrezione urinaria di calcio.
La conseguenza è che si determina un aumento del rischio di precipitazione dei calcoli di acido urico e di ossalato di calcio in un, non raro, caso di calcolosi mista di origine alimentare.